10,00 €
Taccuino dell’aiuto-regista di Albo Buzzi, con introduzione di Paolo Mereghetti
La luce è l’ossigeno del film e il buio può durare solo gli attimi in cui si trattiene il respiro. (Una oscurità mantenuta troppo a lungo fa l’effetto dell’aria viziata.) Non bisogna meravigliarsi se, dopo aver soffiato sull’ultima candela, l’attore è ancora visibile. Resta su di lui una diffusa luce lunare (qualche volta eccessiva) che si potrebbe chiamare «buio convenzionale cinematografico», un buio come lo vedono i gatti, un buio, cioè, dove l’azione non sparisce, non s’interrompe.
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