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A cura di Adriano Aprà
Questo volume, che raccoglie scritti e interviste di Luigi Comencini relativi al periodo 1974-1992, è la tappa conclusiva del percorso iniziato con la pubblicazione, nel 2007, di Al cinema con cuore. 1938-1974, nonché una delle iniziative del progetto “Cineteca 60” Italiana di Milano ha celebrato in quell’anno il sessantesimo della nascita, e reso omaggio a uno dei suoi fondatori. Questa seconda antologia è comunque autonoma rispetto alla precedente, e offre la possibilità di ripercorrere, a partire dalla riscoperta in Francia, l’intera carriera del regista. Definendosi “artigiano” del cinema, Luigi Comencini ha sottovalutato se stesso e il proprio riconosciuto ruolo di autore. Ribadendo con orgoglio la validità di molti suoi film, indipendentemente dall’accoglienza di pubblico e critica, ne ha sempre voluto condividere il successo con coloro che considerava i coautori: sceneggiatori, attori, produttori. La preoccupazione con cui Comencini guardava ai rapidi cambiamenti di un “mestiere” da lui tanto amato non è solo nostalgia per un cinema che non c’è più: è analisi lucida di un patrimonio materiale e morale che dovrebbe essere di insegnamento per il futuro e che invece viene disperso, ai suoi occhi, nella volgarità dilagante.
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